DARIOVATTAARCHITETTO
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1988 - 1989  Cinema Palazzo
Mestre, Venezia
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Cinema Palazzo
Luogo:
Mestre, Venezia
Cliente:
Furlan Cinema e Teatri Srl
Progettisti:
Arch. Giovanni Caprioglio, Arch. Dario Vatta
Partner:
Ing. Lucio Borgobello (Strutture)
Ing.  Marcello Brugola (Acustica)
General Contractor:
Edilux Spa Gemona, Udine
Foto:
Paolo Menella

Il progetto nasce dall’esigenza di offrire al pubblico cinematografico una programmazione più ampia e differenziata e dalle necessità di riadeguare l’originario e fatiscente Cinema Marconi.
L’ingresso ed il foyer, nel quale è localizzata la biglietteria, sono stati mantenuti sulla Via Palazzo ed ampliati in continuità con il bar e la zona di sosta e di raccolta del pubblico che fruisce le sale. Le medesime sono sovrapposte e ruotate tra loro; in tal modo, attraverso un artifizio distributivo, entrambe le sale utilizzano i medesimi vani di esodo, senza che  le rampe ed i rispettivi flussi interferiscano tra loro.
Tutti i componenti del progetto del foyer (scala, biglietteria, banco bar, consolle di comando, portali delle sale), sono concepiti come elementi fissi di una metaforica scena teatrale, luogo virtuale dello spettacolo.
Anche l’uso ed il tipo dei materiali di rivestimento sono conseguenti ad una serie di riflessioni; consapevoli che dai modelli consolidati nel tempo si possa e si debba attingere preziosi suggerimenti e contributi per affrontare le diverse problematiche progettuali, senza, però, necessariamente, riproporre stilemi venacolari o percorrere le pericolose scorciatoie del post-modern particolarmente in voga all’epoca di realizzazione del progetto.
In tal senso nell’atrio d’ingresso e nella hall, poiché si è voluto esprimere il valore dello spazio posto in continuità con il lungo portico pubblico esterno, rivestito, come d’uso nella città storica veneta, con masegni di trachite, si è fatto ricorso al medesimo materiale pur lavorato con spessori e superfici diverse.
Il carattere unitario dell’insieme è ulteriormente evidenziato nell’uso del medesimo rivestimento lapideo anche nelle pareti. Il rivestimento posato a fasce alternate nelle varietà cromatiche grigia e gialla, accompagna gli spettatori lungo il percorso necessario a raggiungere sia la sala inferiore che quella superiore, fino ai rispettivi vestiboli. Viceversa, l’ingresso alle sale cinematografiche presuppone il passaggio al mondo dell’immaginifico del cinema e l’immersione in una sorta di dimensione onirica della realtà. Si passa così dalla precisione assoluta dei tagli della pietra alla morbidezza e fasciatura dei pannelli orizzontali in velluto che ben si adattano a coinvolgere lo spettatore nell’immaginario proprio del cinema.