DARIOVATTAARCHITETTO
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1995 Edificio Porta dell'Innovazione, PST Vega
Porto Marghera, Venezia
trasp04.jpg03.jpg05.jpg02.jpgavanti
Edificio Porta dell'Innovazione, PST Vega
Luogo:
Porto Marghera, Venezia
Cliente:
Parco Scientifico Tecnologico Scarl
Progettisti:
Zollet Ingegneria
(General Engineering)
Arch. Giovanni Caprioglio
(Progetto d’appalto architettonico)
Arch. Dario Vatta
(Progetto esecutivo architettonico)
Ing. Piero Sommavilla
(Progetto d'appalto strutture)

ing. Gianpaolo Morsoletto
(Progetto esecutivo strutture)

General Contractor:
Maltauro Costruzioni Generali Spa, Vicenza
Dimensioni:
4513 mq
Foto:
Paolo Mennella

Nell’ambito del sito individuato per la realizzazione del Parco Scientifico e Tecnologico di Venezia VEGA, l’ex cral Agrimont è stato destinato, attraverso ristrutturazione e riuso, alla realizzazione del centro per l’innovazione denominato “Porta dell’Innovazione”.
Al suo interno sono ospitati l’incubatore o BIC (Business Innovation Centre), il CTT (Centro Trasferimento Tecnologie), le agenzie di rappresentanza dei principali operatori dell’innovazione tecnologica del Veneto, i supporti di comunicazione ed servizi generali.
Il fabbricato, realizzato nel 1932 ed ampliato negli anni ’50, rappresenta un significativo e raro esempio di architettura razionalista realizzata nell’ambito veneziano.
Particolare cura è stata posta dal progetto esecutivo al sostanziale restauro conservativo e tipologico dell’edificio ed in particolare del suo involucro.
Il progetto strutturale ha previsto il consolidamento ed il risanamento delle strutture esistenti, attraverso operazioni di sostituzioni degli orizzontamenti danneggiati e l’inserimento nel ex volume teatrale di un’autonoma struttura in carpenteria metallica che ha consentito di incrementare le superfici utili.
La partitura dei volumi è stata liberata da ogni intervento aggiuntivo; laddove sono state inserite addizioni funzionali (piani di carico, scale di sicurezza) esse sono chiaramente denunciate da design e materiali distinti rispetto a quelli originali; le facciate sono state restituite al disegno originario che prevede una partitura a moduli attraverso al spillatura dell’intonaco; la forometria, che si collega strettamente alla composizione modulare, è ripristinata secondo le cadenze originali, con eccezione della parete sud dell’ex teatro ricreativo dove è stato necessario incrementare le aperture, denunciate attraverso il differente materiale dei davanzali.
Il manufatto edilizio è stato riorganizzato su tre livelli distinti.
Le centrali tecnologiche sono state concentrate in un nuovo corpo di fabbrica autonomo organizzato su quattro livelli: la torre tecnologica, avente pianta a forma di “Nautilus”, costituisce un elemento dialettico di forte riconoscibilità nell’area del Parco Scientifico e Tecnologico.