DARIOVATTAARCHITETTO
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2009 Cineplex IMG Candiani
Mestre, Venezia
traspprogetto_3.jpg_DSC_6297.JPGdehor_3.jpg3_672-458_resize.jpgavanti
Cineplex IMG Candiani
Luogo:  
Mestre
Cliente:
Img Cinemas
Progettisti:    
Arch. Giovanni Caprioglio
Arch. Filippo Caprioglio
Arch. Dario Vatta
Arch. Miriam Mattana
Design team:
Workshop srl
(collaboratori: Giovanni Sciacoviello,
Matteo Zucchiatti, Susanna Stoppani)

Partner:        
Favero & MIlan Ingegneria Spa (strutture)
Ing. Stefano Secchi (strutture)
Ing. MIchele Fornasier ( Impianti Elettrici)
P.I.Gianni Vescovi ( Impianti Meccanici)
P.I.Enrico Boscaro (Prevenzione Incendi)
Ing. Giuseppe Baldo (Invarianza Idraulica)
State Of Art (Renders)
Progetto Public Art:
Maestro Lugi Gardenal
General Contractor:
A.T.I.
SettenGenesio Spa (Opere Edlii)
Fiel Spa (Impianti)
CPM srl (Consulente A.T.I)
                       
Il tema delle trasformazioni urbane nell’ambito dell’area centrale di Mestre, vive un periodo di decisive proposte e progetti tesi a consolidarne il processo di riconfigurazione e definizione quale area pedonale complessa e diffusa ad elevato contenuto di servizi.
Il Centro Culturale Candiani, opera matura degli architetti Igino Cappai e Piero Mainardis, ha assunto un forte orientamento nella produzione culturale nel settore dei “media”, nel campo della musica, della computer grafica, della documentaristica del cortometraggio e dei films ed in tale ambito è orientato il suo completamento, con la realizzazione di sei sale cinematografiche.
L’addizione dei nuovi volumi è impostata su regimi formali intenzionalmente differenti rispetto al linguaggio architettonico ed ai materiali del fabbricato esistente, evitando una fraintesa”mimesis”.
Il progetto si rapporta all’esistente fabbrica con chiara  intenzione di completamento e rifunzionalizzazione degli spazi al piano terra, coperti e scoperti, adeguandone la sicurezza complessiva; le due partiture progettuali sono quindi autonome e l'addizione è concepita per “differenze”.
La poetica ideativa del Cinecity Multiplex  si rifà alla intuizione inventiva del cinema: trasformare la luce, attraverso la luce, in immagini.
Il bianco e nero delle origini del cinema, è  evocato nel progetto attraverso la luce.
La nuova Hall, funzionale dell’intero centro, è un volume generato da multiple sezioni curvilinee,  che si  introduce nella piazza coperta esistente,  con una struttura in acciaio e vetro, con effetto di totale trasparenza e conseguente luminosità; un volume  poliedrico,  in aderenza al fabbricato esistente, contiene le sei sale è poliedrico è rivestito con una membrana  tessile luminescente in Teflon, retroilluminata con colorazioni variabili di tipo semantico, tali da porre in relazione la variabilità dei colori  e delle immagini con la variabilità dei messaggi che si intendono trasmettere: l’organismo architettonico in tal senso parlerà  alla città di se stesso  e dei suoi contenuti quantitativi e qualitativi.
La riqualificazione urbana trova completamento anche attraverso l’intervento residenziale limitrofo che riorganizza e rafforza le funzioni commerciali della Piazza attraverso una galleria trasparente e permeabile, e si trasforma, nei livelli residenziali superiori, in una “serra” attraverso cui la luce si diffonde e delinea i volumi che si articolano al suo interno.