DARIOVATTAARCHITETTO
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2009 - 2010  Lounge Bar OpenSpace (Concorso per il riuso ex CIT)
Cortina D'Ampezzo, Belluno
trasp7 - vista serale.jpg6 - stube.jpg4 - Ingresso c.so italia.jpg9 - bancone e stube.jpgavanti
Lounge Bar OpenSpace (Concorso per il riuso ex CIT)
Luogo:            
Cortina d'Ampezzo, Belluno
Commitente:  
Comune di Cortina - OpenSpace srl
Progettisti:      
Arch. Sergio Soppelsa, Arch. Dario Vatta
Appaltatori:    
Dottor Group; Deltarredamenti

L’allestimento di OpenSpace, oggetto di concorso pubblico,  è realizzato con materiali costruttivi della tradizione locale ma declinati con linguaggio assolutamente contemporaneo, in opposizione ad un malinteso " stile ampezzano ", piuttosto diffuso quanto improbabile, fatto salvo per alcuni rari casi di reale continuità costruttiva e progettuale con il passato.
Si è altresì inteso anche evocare l’ambiente ed il contesto naturale  e di farne percepire la ricchezza e la varietà, alludendo alle loro molteplicità di forme.
La richiesta dell’Amministrazione Comunale di prevedere un “angolo espressamente dedicato ai turisti” nella proposta progettuale viene risolta attraverso un percorso di informazione turistico-culturale, il quale attraversa longitudinalmente il locale e consente la comunicazione diretta tra il Corso Italia e la Piazza Roma.
Il percorso di informazione turistico-culturale è caratterizzato dalla unitarietà tra la parete di fondo e la  pavimentazione, rivestite  in continuità con liste di quarzite. Il rivestimento parietale ha un andamento spezzato ed inclinato tale da alludere al contesto montano, nel quale risultano incastonate, come preziosi cristalli, una serie di teche illuminate destinate all’esposizione di oggetti, materiali, libri e quant’altro corrispondente al programma informativo e culturale dell’Amministrazione Comunale.
Il servizio al turista è ulteriormente completato attraverso l’uso di tre schermi LCD.
Dal percorso informativo che rimane connesso fisicamente al locale, ma da esso funzionalmente separato tramite una serie di elementi (un caminetto bifacciale, un banco per degustazioni ed una seduta attrezzata), si accede alla zona ricettiva dominata dal banco bar collocato in posizione centrale.
Alle sue estremità sono collocate due sale di consumazione.
Verso Piazza Roma l’ambiente, più informale, manterrà il carattere unitario del resto del locale tramite l’utilizzo esteso del larice spazzolato e sbiancato.
Verso Corso Italia il progetto propone la realizzazione di un ambiente che per materiali e proporzioni sia in grado di interpretare il senso domestico e di calore della stube (stua in ampezzano): pavimento, parete di fondo e soffitto sono rivestiti con pannelli in larice scuro in assoluta continuità; l’effetto di “stanza” è ulteriormente accentuato trattando l’insieme come un’ involucro scostato dalla struttura del fabbricato.
La “stube” trova quale fondale e punto focale il caminetto bifacciale che costituisce anche il divisorio di separazione con il percorso informativo.
La visione della lama di fiamme, il rapporto anche tattile con il legno, la comodità degli arredi a cui si associano dispensatori di essenze e profumi rendono assolutamente gradevole l’esperienza e la percezione di questo ambiente.
Si è accennato alla volontà progettuale di far percepire anche gli elementi naturali del contesto: alle pareti in pietra -la montagna- ed alla lama di fiamme -il fuoco-,  si uniscono i componenti che organizzano lo spazio (divisori, interpareti, banconi) rivestiti in corian o con vetro retroilluminato laccato e sfumato  che alludono al terzo elemento naturale -il ghiaccio-,  in contrapposizione con il legno largamente diffuso nel resto del locale e che rimanda invece alla dimensione ed al calore domestico.